
Tuttofood 2025: come l’IA sta riscrivendo le regole del made in Italy
- L'AI rende il settore agroalimentare più competitivo: +81% di Prosecco all'estero nel 2023.
- L'AI traccia i prodotti: 11.000 addetti nel settore mozzarella DOP.
- Formazione continua: Fonditalia vede a rischio i settori agricoltura e manifatturiero.
TuttoFood 2025: L’Intelligenza Artificiale Rimodella il Futuro del Made in Italy Alimentare
L’edizione 2025 di TuttoFood, tenutasi a Milano dal 5 all’8 maggio, ha segnato un punto di svolta per l’industria alimentare italiana. Oltre alla celebrazione delle eccellenze del Made in Italy, l’evento ha posto l’accento sull’impatto crescente dell’intelligenza artificiale (AI) in ogni fase della filiera, dalla produzione alla distribuzione, fino alla tutela del marchio. Il convegno “Il Gusto dell’IA, l’Intelligenza Artificiale per l’Eccellenza Italiana” ha aperto i lavori, delineando un futuro in cui la tecnologia non è più un’opzione, ma una necessità strategica. Questa manifestazione ha rappresentato un’opportunità unica per esplorare la profonda trasformazione che l’AI sta apportando all’intero comparto, generando possibilità senza precedenti e introducendo problematiche mai affrontate prima dalle aziende nostrane.
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale nel settore agroalimentare
L’inserimento dell’AI nell’ambito agroalimentare sta segnando un autentico cambio di paradigma; questa tecnologia innovativa è in grado non solo di affinare i vari processi operativi ma anche di elevare qualitativamente i prodotti offerti sul mercato e promuovere un approccio maggiormente eco-sostenibile. Michele De Pascale, il presidente della Regione Emilia-Romagna, ha messo in evidenza il potenziale dell’AI: essa può contribuire a rendere il settore agroalimentare italiano sempre più competitivo a livello globale. L’intervento dell’AI, difatti, facilita l’analisi approfondita della filiera produttiva; si tratta non solo delle scelte relative al marketing ma anche alla gestione logistica – tutti elementi cruciali per minimizzare gli sprechi ed aumentare l’efficacia complessiva. Grazie alla digitalizzazione attuata dall’AI, le imprese possono ora effettuare scelte strategiche basate su dati concreti ed essere così pronte ad affrontare le sollecitazioni dinamiche del mercato.
Valeria Sandei, CEO di Almawave ha illustrato come questa tecnologia abbia il potenziale per rinvigorire ogni fase del ciclo produttivo: dalla coltivazione fino alla distribuzione finale; questo porta con sé vantaggi significativi nella protezione dei prodotti stessi, potenzia la gestione logistica attraverso migliorie sostanziali, soprattutto relativamente agli standard igienico-sanitari. La finalità principale consiste nel progettare un sistema sinergico ed efficace che possa affrontare le problematiche a livello globale ed esaltare l’eccellenza del Made in Italy. Un esempio emblematico è rappresentato dalla tracciabilità dei beni, che diviene più dettagliata e attendibile tramite l’impiego dell’AI, consentendo ai consumatori di accedere a informazioni riguardanti sia l’origine sia le peculiarità degli acquisti effettuati. Inoltre, si fa notare come l’AI possa facilitare la previsione delle fluttuazioni della domanda sul mercato, ottimizzando così il processo produttivo e contribuendo a ridurre gli scarti alimentari.
L’edizione 2025 di TuttoFood, inoltre, ha evidenziato il fatto che l’AI, lungi dall’essere una mera moda tecnologica, si configura come uno strumento pratico volto a fronteggiare i problemi futuri mentre mette in luce il valore intrinseco dell’agroalimentare italiano. In questo contesto, Riccardo Caravita, brand manager di TuttoFood 2025, ha posto enfasi sull’urgenza dettata dai mutamenti climatici e dalle crisi globali per adottare un approccio maggiormente sostenibile nei metodi produttivi nonché nei modelli di consumo alimentare; egli sostiene fermamente che l’AI svolgerà un ruolo fondamentale nel favorire questa transizione necessaria. Il monitoraggio delle coltivazioni attraverso l’impiego di sensori e droni consente una gestione efficiente delle risorse idriche, contribuendo così a limitare l’impatto sull’ambiente circostante. In aggiunta, l’AI, intesa come intelligenza artificiale, si presenta come uno strumento prezioso per la creazione di alimenti innovativi che siano tanto salutari quanto nutrienti; questo approccio è essenziale nel soddisfare i bisogni alimentari di una popolazione mondiale in continua espansione. Pertanto, l’AI rappresenta un’opportunità senza precedenti per rivitalizzare il comparto agroalimentare dell’Italia in direzione della competitività, della sostenibilità e della resilienza.
La lotta alla contraffazione: L’AI a difesa del Made in Italy
Il fenomeno della contraffazione alimentare, purtroppo sempre attuale, costituisce un rischio serio per il prestigioso Made in Italy. I danni economici sono rilevanti e la fiducia dei consumatori è continuamente erosa da pratiche fraudolente. Per contrastare questa emergenza sociale ed economica emerge come prezioso alleato l’intelligenza artificiale; essa fornisce strumenti all’avanguardia capaci di salvaguardare l’autenticità dei nostri prodotti nazionali. Tra i casi più significativi troviamo la cooperazione fra Microsoft e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS). Questa collaborazione ha portato alla creazione di soluzioni avanzate integrate dall’AI. In particolare va sottolineata un’iniziativa condivisa con il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, grazie alla quale è stato implementato un sistema chat automatizzato capace non solo di valutare ma anche confermare l’autenticità delle etichette semplicemente scattando una fotografia a esse dedicata. Questo avanzatissimo strumento sfrutta tecnologie come Azure OpenAI e Microsoft Copilot, permettendo così ai cittadini/consumatori di accertarsi senza difficoltà riguardo all’originale provenienza degli articoli acquistati; ciò risulta fondamentale nel sostenere non solo i marchi ma anche nel combattere efficacemente le frodi sul mercato. È importante notare che nel corso del 2023 sono stati messi sul mercato oltre 616 milioni di bottiglie di Prosecco: ben l’81% di quel volume è stato destinato ai mercati esteri — elemento cruciale indicativo dell’urgenza relativa alla salvaguardia del brand stesso!

Anche il Consorzio Mozzarella di Bufala Campana DOP ha abbracciato l’AI, creando un agente virtuale chiamato Nina per monitorare il web alla ricerca di imitazioni e contraffazioni. Nina, dotata di un volto candido e di una capacità di apprendimento continuo, individua non solo i falsi palesi, ma anche i prodotti “look-alike” che sfruttano somiglianze per ingannare i consumatori. Questo strumento, integrato nella piattaforma digitale “MBC LS – Mozzarella di Bufala Campana Label System“, permette di tracciare l’intero ciclo di vita degli incarti, rendendo più efficace la lotta alla contraffazione. Il mercato della mozzarella di bufala campana DOP conta 11.000 addetti e vale oltre 55.000 tonnellate, rendendo la sua protezione una sfida complessa e cruciale.
Questi esempi dimostrano come l’AI possa essere utilizzata per proteggere il Made in Italy dalla contraffazione, garantendo l’autenticità dei prodotti e tutelando i consumatori. L’utilizzo di chatbot, agenti virtuali e piattaforme digitali permette di monitorare il mercato in tempo reale, individuare le frodi e contrastare i fenomeni di “Italian Sounding“, ovvero quei prodotti che evocano l’italianità senza esserlo realmente.
Impatto occupazionale e nuove competenze: La sfida del futuro
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel campo alimentare rappresenta una potenziale fonte inesauribile di innovazioni ed espansione; al contempo suscita preoccupazioni riguardo alle conseguenze occupazionali e all’urgenza di acquisire nuove abilità. Grazie all’AI, l’automatizzazione dei procedimenti può condurre a significative riduzioni nell’organico lavorativo: questo fenomeno risulta particolarmente incisivo per quelle professionalità facilmente rimpiazzabili da tecnologie avanzate.
Secondo uno studio condotto da Fonditalia, i comparti agricoltura e industria manifatturiera figurano tra le categorie maggiormente vulnerabili agli effetti negativi dell’automazione in Italia. Tuttavia, lo stesso rapporto rimarca l’importanza cruciale della formazione continua unitamente alla riqualificazione delle maestranze esistenti affinché possano fronteggiare efficacemente le metamorfosi del panorama occupazionale attuale. I programmi formativi hanno il potere di incorporare nei lavoratori abilità moderne che accrescono il loro appeal sul mercato del lavoro rendendoli meno esposti al rischio derivante dall’automatizzazione; ad esempio, un operatore abituato a metodi artigianali nella preparazione dei salumi ha la possibilità di intraprendere corsi specifici dedicati all’uso delle moderne apparecchiature automatiche, trasmutandosi così in un tecnico qualificato addetto alla supervisione produttiva. La diffusione delle imprese familiari in Italia, sorprendente quanto significativa nel contesto odierno dell’economia italiana contemporanea, ha il potenziale per attenuare gli effetti negativi dell’automazione sul mondo del lavoro. Tali realtà imprenditoriali prediligono frequentemente soluzioni interne alla sostituzione della forza lavoro attraverso il licenziamento; esse mirano quindi a esaltare le abilità dei propri collaboratori mentre li adattano alle mutanti necessità del mercato moderno. In tal modo, formarsi e aggiornarsi diventa imprescindibile nella navigazione verso una transizione che sia tanto sostenibile quanto equa, soprattutto nell’ambito crescente dell’AI, specialmente nel settore alimentare.
L’intelligenza artificiale va considerata non come un fattore distruttivo, bensì come un catalizzatore d’opportunità per favorire la creazione d’impieghi innovativi volta al miglioramento delle capacità individuali nei processi lavorativi. È essenziale notare che il mondo dell’AI necessita fortemente della partecipazione attiva da parte di esperti capaci nello sviluppo, gestione e manutenzione dei sistemi automatizzati. Inoltre, essa offre ai dipendenti l’opportunità di liberarsi dai lavori monotoni o gravosi; questo consente loro l’opportunità preziosa d’infondere energia nelle aree dove possono esercitare maggior potenza creativa, inclusi ambiti quali ricerca o innovazioni progressive.
I nostri consigli
In conclusione, l’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il settore alimentare italiano, aprendo nuove opportunità di crescita, innovazione e sostenibilità. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide poste dall’automazione e dalla contraffazione, investendo nella formazione, nella riqualificazione professionale e nella protezione del Made in Italy. Solo in questo modo sarà possibile cogliere appieno i benefici di questa rivoluzione tecnologica e garantire un futuro prospero e sostenibile per il settore agroalimentare italiano. La chiave è considerare l’IA non come un sostituto, ma come un partner strategico per valorizzare l’ingegno umano e l’eccellenza del Made in Italy. Il settore food è in evoluzione e l’intelligenza artificiale non può essere fermata, il consiglio è di affiancare sempre gli esperti e non improvvisare. L’IA non è la risposta a tutto.
Per chi si avvicina a questo mondo e desidera approfondire le tematiche legate all’innovazione nel settore alimentare, suggeriamo di partecipare a eventi come il “Food Innovation Summit”, un appuntamento annuale dedicato alle nuove tecnologie e alle strategie per il futuro del cibo. Per gli appassionati e i professionisti del settore, consigliamo invece di seguire corsi di specializzazione in “AI for Food”, per acquisire competenze avanzate e diventare protagonisti della trasformazione digitale del settore.
Ricordiamoci sempre che, al di là delle innovazioni tecnologiche, il cuore del settore alimentare rimane la passione per il cibo e il rispetto per la tradizione. L’intelligenza artificiale può essere uno strumento potente per valorizzare questi elementi, ma non deve mai sostituirsi all’ingegno umano e alla creatività dei nostri produttori. Riflettiamo su come possiamo integrare al meglio le nuove tecnologie nel nostro settore, preservando la nostra identità e valorizzando il nostro patrimonio.